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"Zia Titina e l'Isis" ci restituisce un Lanzetta delle origini, il "one man show", il "Lenny Bruce napoletano", in un testo esilarante e satirico in cui l'artista racconta l'attualità del mondo con il disincanto e la feroce ironia della sua città. "Si tratta di una favola metropolitana che mischia zia Titina con la paura del nuovo terrore. Si parte da un discount e si arriva a improbabili trattative con i premier Hollande e Merkel, coinvolgendo le Intelligence dì mezzo mondo, passando per Celine Dion, Gloriana, i migranti, Tsipras, le frontiere chiuse, la squadra del Napoli e un misterioso pastore tedesco. Insomma, tutto quanto è accaduto nella cronaca degli ultimi mesi...", racconta Lanzetta. L'autore mette a nudo la psicosi da attentato e la diffidenza nei confronti del "diverso", mostrando, con acume e leggerezza a un tempo, gli effetti devastanti del panico che si è generato negli ultimi tempi a qualsiasi livello, e come questo possa essere respinto con il candore di un'eroica zia Titina.